Comunità Coppie e Famiglie

La comunità

Andai nei boschi perchè volevo vivere
con saggezza e in profondità succhiando
tutto il midollo della vita per sbaragliare
tutto ciò che non era vita e per non scoprire
in punto di morte che non ero vissuto...
W. Withman
Dal Progetto "Virginia Woolf" per donne con problemi di dipendenza patologiche, con o senza figli, è nata l'esigenza di ampliare l'offerta dei servizi della nostra Cooperativa Sociale anche a coppie e nuclei familiari che manifestano lo stesso tipo di problematiche ma con diverse sfaccettature.
Il diversificare ulteriormente l'offerta in questa nuova direzione trae forza dal Progetto della Regione Emilia Romagna n° 722 del 07.03.1995 ma soprattutto dall'innumerevole casistica che i Servizi pubblici per le Tossicodipendenze ci hanno sottoposto e che ancora non trova sufficienti risposte nelle Comunità Terapeutiche.
Dall'esperienza ventennale nel settore e da alcune sperimentazioni si possono evincere molte delle strumentalizzazioni e forzature, " idealmente sognate" e non coerenti con la realtà vissute dalla coppia tossicomanica, ma ugualmente si può affermare che in alcuni casi gli individui che formano la coppia, generalmente simbiotica, problematica e confusa, possono essere aiutati prima nel ridefinirsi come sé autonomo, poi successivamente come soggetti facenti parte di un progetto di vita comune, ossia nel loro "essere o non essere" una coppia, nel loro restare genitori ed "essere o non essere" una coppia, nel loro scegliere di "essere o non essere" genitori e contemporaneamente coppia.
La scelta del nome del Progetto intitolato a Bruno Bettelheim non è casuale, l'autore di testi importanti come quelli che ha scritto questo psicoanalista nonchè psicologo infantile, austriaco ebreo di nascita ma americano di adozione, ha lasciato tracce infinitamente importanti per chi opera con i bambini e per i bambini.
Bettelheim che ha conosciuto l'esperienza dei Campi di Concentramento di Dachau e di Buchenwald, fondatore e direttore per oltre 30 anni della Scuola Ortogenetica di Chicago, una delle massime autorità nello studio della vita dei bambini ha scritto tra i tanti trattati "Un genitore quasi perfetto" dove afferma che non bisogna cercare di essere genitori perfetti o, tantomeno, aspettarsi che perfetti siano i figli.
Il segreto sta nell'essere un genitore quasi perfetto , cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un rapporto di comunicazione emotiva ed affettiva profondo e duraturo.
Solo questo scambio paritario permette di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana di una famiglia.
Da questo grande insegnamento si è colto lo spunto per aprire la Comunità per le Famiglie e attivare il loro complesso percorso di riabilitazione.

Criteri di accesso

Per stabilire i criteri di accesso a questo tipo di progettualità occorre tener conto dell'obiettivo prioritario di offrire strumenti in grado di sviluppare le capacità critiche, di analisi, di valutazione della coppia tossicomanica, con o senza figli, affinchè possa ridefinirsi come tale o scegliere lo scioglimento del legame, distinguendo, là dove sia necessario il piano della coppia genitoriale da quello della coppia coniugale.
La presa in carico di un nucleo complesso deve essere parte di un progetto condiviso da tutti i Servizi coinvolti. La presa in carico del caso è subordinata alla condivisone del Progetto psico-socio-educativo da parte della coppia, del Ser.T, del Servizio Sociale minori e della Comunità Terapeutica in questione.
Prima dell'ingresso è richiesta una relazione psicodiagnostica della coppia inerente anche al loro contesto socio-relazionale; deve essere effettuata una valutazione sulle potenzialità genitoriali della madre e del padre per non trovarsi poi ad operare nell'impossibile, determinando ulteriori danni psicologici sui minori costretti nell'eventualità a subire collocazioni improvvise e temporanee in altre strutture.
Il Progetto per i suoi contenuti e per i suoi obiettivi, fra cui quello dell'autonomia della coppia o famiglia, non prevede l'inserimento nuclei i cui membri, o uno di questi, soffra di evidenti problemi psichici e cognitivi tali da definire una doppia diagnosi conclamata.
Il Progetto partendo dal presupposto che la coppia tossicomania abbia in sé problematiche tali da creare una dipendenza della diade che bypassi i processi di individuazione ed autonomia delle soggettività, prevede che per i primi 10-12 mesi del percorso riabilitaivo siano effettuati in strutture separate. Sono previsti colloqui di coppia dopo i primi tre mesi di programma a cadenza settimanale guidati da personale esperto, ove si verificherà l'esistenza o meno delle motivazioni che definiscono l'esistenza della coppia stessa calandole in un contesto di realtà.
Elle singole strutture, maschile e femminile, gli ospiti dovranno attenersi per il periodo di permanenza al progetto delle rispettive Comunità terapeutiche dove sono inseriti prima di passare nella sede della Comunità delle Coppie e Famiglie.