Progetto Transgender

Il percorso terapeutico

Fase di Pre-Accoglienza

Si accettano soggetti MtF e FtM inviati dai Ser.T. Dipartimento delle Tossicodipendenze ASL.
Condizione indispensabile per l'entrata in C.T. è l'assunzione dell'onere della retta da parte delle Aziende A.S.L..
Le richieste pervenute in altro modo vengono indirizzate ai Ser.T. di competenza territoriale ai quali si chiede , in ogni caso, di presentare la situazione anamnestica personale, familiare, socio- sanitaria e le motivazioni dell'invio in C.T.
La Responsabile Generale della Comunità, che si occupa di questa procedura, dovrà sostenere una serie di colloqui (minimo due massimo quattro) conoscitivi, diagnostici per valutare la richiesta e le motivazioni del soggetto, valutandone le prime reazioni di fronte all'impegno e quindi la coerenza rispetto alla richiesta , stimolandone la partecipazione attiva al fine di arrivare al momento contrattuale con la maggiore consapevolezza possibile.
La fase di pre accoglienza dura normalmente da venti giorni a due mesi questo in base alle caratteristiche e al contesto dell'utente. Se ci sono le condizioni per l'accesso al programma terapeutico, tale fase termina con la sottoscrizione del contratto che definisce le condizioni, i diritti, i doveri e le regole del vivere in Comunità nonché i tempi del programma. Si accettano utenti provenienti anche dal Carcere in detenzione domiciliare pertanto i colloqui si svolgeranno all'interno del carcere per poi effettuare un trasferimento in seguito.

Fasi del programma

Il programma di questa Comunità è mediamente stabilito in 24 mesi, è articolato in tre fasi terapeutiche di intervento:
  1. Fase di orientamento va dall'ingresso in Comunità fino al 7° mese di programma
  2. Fase clinica va dal 8° mese fino al 18°
  3. Fase di reinserimento va dal 19° mese fino al 24°
È prevista un'appendice di programma ossia un prolungamento di altri 4-6 mesi se il Ser.T. lo ritiene opportuno in accordo con la Comunità. La definizione dei tempi di permanenza complessiva e di passaggio da una fase all'altra viene comunque precisata nell'ambito del progetto individuale, nel quale sono definiti gli obiettivi, le tappe e le modalità concrete di realizzazione del programma per il conseguimento degli obiettivi che si ipotizzano possibili e più proficui per ognuno.
L'equipe terapeutica degli operatori è il punto di riferimento per ogni singolo utente per la realizzazione del progetto individuale; tale progetto viene concordato con il Ser.T. di competenza per quanto concerne gli obiettivi possibili, costruito con l'utente.
Successivamente gli operatori fanno, in momenti differenti, con l'utente, la sua famiglia qualora esista e sia disponibile al coinvolgimento (genitori, partner), il Ser.T., le verifiche sulla coerenza di impegno per la realizzazione degli obiettivi e apportano le necessarie modifiche al progetto individuale.
Durante il percorso gli operatori seguono individualmente gli utenti nelle varie fasi di realizzazione del progetto allo scopo di verificarne gli aspetti positivi e negativi che ne influenzano l'evoluzione e le resistenze al cambiamento.

Fase di Orientamento o Accoglienza

Questa fase, come già detto, riguarda i primi sette mesi di Comunità, l'utente ha un proprio operatore referente con il quale sostiene il seguente lavoro terapeutico:
Le attività terapeutiche che tutti gli utenti obbligatoriamente devono svolgere sono:
  • 2 gruppi di fase alla settimana con l'operatore di riferimento;
  • 1 colloquio individuale alla settimana;
  • 1 gruppo relazioni o assemblea alla settimana;
  • 1 gruppo di auto aiuto alla settimana;
In aggiunta per chi è genitore
  • - 1 colloquio genitorialità a discrezione a cadenza settimanale
Nei primi tre mesi di programma l'utente interrompe completamente i contatti con il mondo esterno e quindi non può fare né ricevere telefonate dai familiari e da altre persone a lui care, non può partecipare alle uscite ludico-ricreative organizzate dalla struttura (cinema, escursioni, ecc.), può scrivere e ricevere posta dopo il primo mese di permanenza. Solo in casi di emergenza, ad esempio visite mediche, ricoveri ospedalieri, udienze, processi, lutti familiari andrà accompagnato dal personale operativo.
Dal terzo al settimo mese, l'utente inizia a fare e ricevere le telefonate dai familiari, dal partner o dagli amici, iniziano concordate con l'operatore di riferimento le visite dei familiari al loro congiunto in Comunità ogni quindici giorni di sabato o di domenica; durante queste visite i familiari o il partner sono obbligatoriamente tenuti a sostenere colloqui di conoscenza e di verifica relazionale con l'operatore nonché ad attenersi con la massima trasparenza ai suggerimenti e alle norme comportamentali dettati dalla comunità. Dopo due mesi di visite in struttura, l'utente con i familiari possono effettuare un giro nel circondario di qualche ora fermandosi anche per consumare il pranzo al ristorante.

Gli obiettivi terapeutici sono i seguenti:
  • acquisizione e condivisione delle regole di vita comunitaria;
  • accettazione dell'autorità operativa;
  • comunicazione e relazione verbale e non verbale con il gruppo dei pari;
  • elaborazione della propria storia personale, tossicomania familiare e di transgender attraverso la scrittura della propria autobiografia;
  • Identificazione dei bisogni;
  • Espressione dei sentimenti e delle emozioni;
  • Attivazione della rete sociale primaria ( genitori, partner, figli, amici intimi);
  • Approfondimento della storia della propria identità di genere e della storia tossicomanica attraverso Consulenze specifiche.

Fase Clinica

Questa fase ha come operatore di riferimento uno psicologo, l'utente entra in questa fase all'ottavo mese di programma e vi resta per circa dieci mesi.
In questa fase di carattere introspettivo le attività restano le stesse delle fasi precedenti.
In questa fase iniziano i primi momenti di verifica esterna, effettuati insieme a familiari a cadenza quindicinale, l'utente deve concordare con il proprio operatore le modalità e i tempi della verifica sottolineando i bisogni e i limiti entro cui deve muoversi. L'operatore svolgerà al rientro dell'utente in struttura un colloquio di verifica sul suo stato psicologico ed emozionale. In questo momento l'utente dovrebbe avere acquisito le capacità per lavorare all'interno della fase più strettamente terapeutica, dove gli strumenti terapeutici fanno riferimento a quelli classici del "colloquio clinico" ossia confrontazione, provocazione, chiarificazione, gestione del conflitto.
Gli obiettivi sono i seguenti:
  • autoconsapevolezza cioè entrare in contatto con i propri vissuti;
  • rielaborazione dei temi che sono emersi dalla presa di coscienza;
  • individuazione ed accettazione dei nuclei patologici della propria personalità,
  • valorizzazione delle proprie risorse positive;
  • attività di mediazione familiare tramite colloqui incrociati tra l'utente e le figure parentali più significative
  • attivazione di consulenze con esperti del DIG per intraprendere un percorso di accettazione e/o eventuale riattribuzione chirurgica del sesso, trattamenti ormonali e farmacologici pilotati.

Fase di Reinserimento Sociale e Lavorativa

In questa fase vi accedono gli utenti che hanno raggiunto gli obiettivi della fase precedente in modo brillante, l'operatore di riferimento cambia e si occupa del reinserimento familiare, sociale e lavorativo, nonché del distacco dalla struttura comunitaria per approdare ad un contesto di autonomia e di auto responsabilizzazione.
Tale fase comprende gli ultimi sei mesi di programma e consiste nel trasferimento dell'utente in un'altra struttura, distaccata di alcuni chilometri dalla Comunità, insieme ad altri utenti, devono governare la casa, pulire, riordinare, cucinare, andare a lavorare, l'operatore di riferimento effettuerà verifiche costanti.
In questo caso gli utenti MtF saranno inseriti nell'appartamento del reinserimento femminile mentre gli utenti FtM saranno collocati in quello maschile, questo in virtù della identità di genere appurata e dell'intero percorso di transizione messo in atto durante il percorso comunitario anche grazie alle consulenze e agli interventi specifici attivati dagli esperti.
E' possibile dopo un paio di mesi di permanenza, con esito positivo, usufruire di un proprio mezzo di trasporto personale (automobile, motocicletta).

Le attività terapeutiche sono le seguenti:

  • n° 1 gruppo alla settimana
  • n° 1 colloquio individuale alla settimana
In questa fase l'utente viene inserito in un contesto lavorativo attraverso una borsa lavoro o un tirocinio formativo concordato tra la comunità e il Ser.T.
Gli obiettivi sono:
  • autonomia economica e relativa gestione del danaro;
  • gestione del tempo libero;
  • costruzione e consolidamento della rete amicale e sociale;
  • elaborazione della separazione dalla Comunità;
  • rafforzamento e consolidamento del nuovo stile di vita acquisito durante il programma,
  • mantenere rapporti con le Agenzie intervenute durante il processo di transizione al cambiamento;
  • scolarizzazione ( conseguimento di licenza/diploma );
  • avvicinamento ed inserimento all'interno di Istituzioni di volontariato territoriali.